Il Labrador: da cane dei pescatori a cane da famiglia
L’isola di Terranova è un isola dell’oceano atlantico a nord-est del Canada davanti alla penisola del Labrador, il suo nome inglese è Newfoundland ed è un ex-colonia britannica entrata a far parte del territorio canadese nel 1949 ed è una terra molto prolifica di cani.
Sembra infatti che fra le onde dell’oceano, i ghiacci e la pesca siano comparse qui le razze del Cane di Terranova e Labrador, spesso confuse tra loro. La provincia infatti è composta da due regioni: l’isola di Terranova e il Labrador sul continente e da qui l’equivoco.
Il Labrador Retriever è così chiamato perché veniva usato per trasportare il pesce catturato o recuperare reti e attrezzature varie sulle desolate coste della penisola canadese.
Ora che la razza originaria canadese è scomparsa, il povero Labrador è la gioia delle famiglie per la tenerezza che ispira quando è cucciolo.
Così è costretto a srotolare chilometri di carta igienica e ad essere l’idolo dei poster da cameretta e la star dei calendari e pensare che sono centinaia i racconti che li legano ai pescatori; cani defunti che vanno a trovare i loro padroni o li aspettano a cuccia che si muovi… i pescatori stessi non sanno dire se hanno sognato, immaginato o se i loro amici a quattro zampe erano davvero sempre li con loro.
E’ una razza che si è auto-selezionata a contatto stretto con l’uomo. Gli antichi pescatori erano marinai molto poveri che si portavano dalle loro campagne di origine un cane che poteva far tutto. Naturalmente queste erano più razze che poi si sono mescolate fra di loro. Si imbarcavano sulle navi e aiutavano questi pescatori nella pesca.
Questo stile di vita li ha fatti diventare abili nuotatori, perché la selezione della razza è avvenuta proprio in funzione di queste capacità.
Il cane che nuotava meglio, che aveva più potenza, che resisteva alle onde del mare del nord, che riusciva a recuperare le reti e i merluzzi sfuggiti alle reti diventava il cane d’adozione dei pescatori e quindi la morfologia si è adattata a questo tipo di lavoro.
I Labrador hanno una fortissima empatia con l’essere umano e per questo motivo oltre a un morso dolce, vengono anche addestrati per il salvataggio in acqua.
Ma quali sono le caratteristiche del Labrador?
Ma questa empatia l’uomo non significa che sia un cane facile da tenere, se da cucciolo non viene educato correttamente.
Fin da piccolo capisce molto noi e il branco in cui entra: un cucciolo di 2 mesi che portiamo a casa dopo 10 minuti sa tutto di noi mentre noi non sappiamo ancora nulla di lui. e questo spesso fa si che il cucciolo ci prenda in giro facendo quello che vuole.
La pubblicità ci fa credere che il Labrador è un cane facilissimo da gestire, bello come cucciolo, dolce. Questa favola bellissima è vera dal momento in cui lo educhiamo bene da piccolo e nella sua crescita.
I Labrador sono cani molto vivaci, molto intelligenti quindi capaci anche di trovare delle soluzioni ai loro giochi e se non li guidiamo i loro giochi possono essere anche parecchio distruttivi in una casa.
L’idea che il Labrador sia un cane talmente docile che non necessita di un’educazione è sbagliato e spesso è quello che pensa la gente. Qualsiasi cane ha bisogno di stabilire con il proprietario un rapporto sano ed equilibrato sotto il profilo gerarchico, ma educato bene è un cane straordinario.
L’aggressività è considerato un difetto grave della razza quindi nella selezione la prima cosa che si cura è che non ci sia questo lato del carattere.
A un cucciolo quindi va subito insegnato che siamo delle figure importanti nella sua vita (riferimento) e che è bene che lui si appoggi a noi. Va guidato nella crescita con dolcezza e tanta pazienza.
Naturalmente per far questo dobbiamo avere una serie di risorse interessanti che lo attraggano più verso di noi rispetto a un divano o alla gamba del tavolo.
Sono cani molto adatti a famiglie con bambini e persone anziane, però devono essere educati perché ad esempio, con i bambini, si scatenano se lasciati fare quello che vogliono.
Sono cani con una grande sensibilità con le persone in difficoltà, infatti anche un Labrador non particolarmente educato stranamente capta la persona che ha difficoltà di movimento o che è più fragile e si comporta di conseguenza e questo è una caratteristica della razza.
Il Labrador ha anche da adulto un’andatura un po dinoccolata come da cucciolo e anche questo cane, come altre razze, paga il costo della selezione con alcune malattie genetiche ereditarie come le displasie (anche e gomiti) e in minor parte anche con le patologie oculari (distrofie di retina e di cornea).
La displasia all’anca o al gomito non si può vedere da cucciolo, ma è sempre consigliato fare delle radiografie preventive a 5/6 mesi di vita perché molte volte in questa razza così ben muscolosa la displasia a vista non si vede per fortuna, ma è bene sapere se c’è o non c’è per affrontare gli anni avvenire in modo da tenerli muscolati, leggeri di peso, attivi e quando ci sono invece displasie più gravi intervenire chirurgicamente.
Comunque sia i controlli preventivi e quelli ufficiali solo dopo i 12 mesi di vita sono importanti, sopratutto se si vuole fare accoppiare l’animale in futuro e se necessario prendere delle precauzioni per un eventuale trattamento.
Il Labrador è un cane longevo, è un cane rustico, un puro “meticcio” perché è un miscuglio di razze. Questo gli da una grossa solidità: è un cane frugale che sopporta vari climi; può essere allevato in Africa come nel nord dell’Europa e può arrivare mediamente a 13/14 anni di vita.
Il colore base originario del Labrador è il Nero, poi esiste il Chocolate e per ultimo accettato dal Kennel CLub inglese dopo 20 anni il colore Giallo. P
er un motivo di cromosomi i primi gialli non erano pigmentati bene sulla linee palpebrali e sul naso e poi selezionando diversamente si è scoperto che le pigmentazioni ritornavano.