Dieta BARF: alimentazione naturale nel cane
Dieta Barf: vantaggi e svantaggi. Tutti noi vorremmo che il nostro cane ricevesse una sana alimentazione e riscontrasse meno patologie possibili nella sua vita.
Madre natura come ogni buona mamma ha insegnato al progenitore del cane (il lupo), che è un carnivoro, come alimentarsi in decine di migliaia di anni, ottenendo una struttura equilibrata tra massa grassa e massa magra e migliorando tutte le proprie difese immunitarie.
Poi arriva l’alimentazione industriale… crocchette e cibo in scatola, che anche noi utilizziamo in alcune situazioni ma con un occhio di riguardo.
Ottimo potremmo dire… vuoi mettere la comodità di aprire un sacco di mangime in cui sono riportate “tante buone cose per il nostro cucciolo”, invece di perdere mezz’ora in più per preparargli qualcosa di naturale?
Considerate che il cambiamento da alimentazione naturale a una non naturale è molto diverso e un essere vivente impiega decine di migliaia di anni per adattarsi a un totale cambiamento alimentare e in meno di 60 anni i nostri cani si sono adattati e sono aumentate tantissime malattie a livello del sistema immunitario (allergie, aumento della massa grassa)
La maggior parte dei mangimi per animali in commercio sono prodotti a base di scarti di lavorazione e di qualche altro processo che li rende appetibili e non li fa ossidare a contatto con l’aria.
Sentirete sicuramente dire che dare ai cani ossa, cartilagini, carne cruda, frattaglie, frutta e verdura rigorosamente crude fa male, che li rende aggressivi, che si sbilancia l’alimentazione, che oggi il cane non assomiglia più al lupo e quindi anche le sue esigenze alimentari sono cambiate.
Niente di tutto questo è vero!
I cani si sono “forzatamente abituati” a questo cambiamento in soli 60 anni peggiorando il loro stato di salute sotto diversi aspetti.
Numerosissimi studi hanno constatato che sono in continuo aumento perdita di immunità a malattie, problemi gastrointestinali, tumori, malattie genetiche come la displasia che hanno un fattore ereditario ma che per potersi esprimere hanno proprio nell’alimentazione e nello stile di vita del cucciolo il loro punto di partenza.
Spesso questi commenti negativi sono fatti senza sapere bene come stanno le cose e sono spesso favole, tutto dipende da come si gestisce questa dieta, che poi dieta non lo è ma è solo il modo di alimentarsi del nostro cane come farebbe in natura, escludendo tutte le sostanze ben poco salutari che spesso sono contenute in alcuni mangimi industriali come i cereali (farine di mais) e gli antiossidanti per conservare i mangimi.
La dieta Barf che viene definita con il termine inglese B.A.R.F. (Bones And Raw Food Diet) non è stata scoperta dall’uomo ma inventata da madre natura ne corso di migliaia di anni e come dice la parola significa “carne e ossa”.
Molti allevatori che dedicano particolare attenzione all’alimentazione e alla salute dei propri cani utilizzano un’alimentazione a crudo con grandi benefici sulla loro salute (Akita Inu, Australian Sheperd, Amstaff, Cane Lupo Cecoslovacco, Pastore Svizzero Bianco)
Tuttavia quella che noi seguiamo è una dieta BARF modificata, in quanto le ossa non le posso mangiare tutti i cani e lo stesso vale per i gatti e quindi preferiamo fare alcune correzioni a questa dieta.
Va inoltre detto che questa dieta va sottoposta a correzione sopratutto in alcuni soggetti che possono avere delle problematiche renali, epatiche (sono immuno depressi), soggetti che hanno un’alterazione della parete intestinale ovviamente gli alimenti possono o meno essere dati crudi e alcuni devono essere cotti.
Il principio base della dieta BARF è quello di dare un’alimentazione naturale eliminando nella maniera più assoluta qualsiasi tipo di conservanti, aromatizzanti e tutta una serie di additivi (spesso indicati come vitamine) presenti in molti prodotti industriali.
Sicuramente è importante che ognuno di voi vada a leggere l’etichetta di ciascun prodotto commerciale, sopratutto nel settore degli additivi. Ci sono additivi con la sigla E320 (BHA), E321 (BHT) che sono degli antiossidanti che vengono aggiunti ai preparati per evitare l’irrancidimento dei grassi.
Non parleremo male di un prodotto o di un’altro ma vogliamo mettere in luce gli svantaggi di un’alimentazione industriale rispetto a una naturale.
Quando parliamo di malattie è sempre bene sapere che cosa mangia il proprio cane perché a un’alimentazione adeguata si dovrebbe sempre affiancare alla patologia in atto.
Per esempio se noi sottoponiamo a un cambio di alimentazione un soggetto che ha una malattia dermatologica noterete delle cose fondamentali come il miglioramento del mantello, oltre alle terapie che si possono fare (antistaminici, cortisone, ciclosporina) che sono comunque farmaci con una loro tossicità in quanto si cerca sempre di sopprimere il sintomo principale che è in questo caso il prurito.
L’alimentazione naturale in questi casi è molto importante perché l’esclusione totale di qualsiasi additivo oltre a quelli indicati (BHA, BHT) e di altri coloranti, aromatizzanti che hanno la funzione di rendere appetibile quel cibo.
La maggior parte dei cibi industriali è caratterizzato dalla presenza di un alta percentuale di grano (a volte anche superiore al 40%) cioè di farine di amido, farine di mais, farine di riso. Questi sono degli alimenti che non entrano nel patrimonio genetico del cane e del gatto.
Il cane e il gatto non sono nati in funzione di un’alimentazione di questo tipo. Se andiamo a vedere la fisiologia del cane e del gatto noteremo che loro non hanno un enzima che si chiama AMILASI nella saliva, la natura purtroppo non gliela dato.
Questa digestione degli amidi inizia subito con l’ingestione del boccone e questo amido non viene per niente digerito ed entra così com’è nello stomaco.
Quando arriva l’amido nello stomaco alcalinizza il livello di acidità che nel cane e nel gatto è molto più bassa rispetto a quella dell’uomo perché in natura loro devono distruggere la carica batterica presente nella carne di una preda, oltre al fatto che questa bassa acidità è fondamentale per favorire la digestione delle proteine della carne o pesce che in teoria dovrebbero essere nei mangimi industriali (supponiamo che lo sia…)
Quindi cosa succede? Non avendo questa amilasi, quando arriva il pasto composto insieme da proteine e amidi (carboidrati), quando non si dovrebbe mai associarli, entrano nello stomaco e il pancreas viene sottoposto a un lavoro molto alto.
E’ stato visto che sottoponendo ad autopsia soggetti che erano stati alimentati in modo naturale, il loro pancreas era molto più piccolo rispetto a soggetti sottoposti ad alimentazione industriale con presenza di carboidrati in cui il pancreas era stato sottoposto a notevoli stress e a causare poi insufficienze in quanto questo importantissimo organo non riusciva più a lavorare allo stesso ritmo.
Non solo, oltre a i carboidrati che già da soli creano alterazioni molto importanti, se andiamo a vedere tutte quelle patologie gastrointestinali come le alterazioni dell’impermeabilità intestinale dove i maggiori responsabili sono proprio i carboidrati e in modo particolare il glutine, l’amido, la soia e alcuni lieviti sono responsabili dell’infiammazione della parete intestinale che perde la sua impermeabilità e passano alcune molecole che generalmente non dovrebbero passare, vanno nel sangue e scatenano il sistema immunitario che impazzisce da qui malattie autoimmuni e deposito di autoanticorpi.
Moltissime malattie sono dovute a questa alterata impermeabilità della parete intestinale dove il maggior responsabile è appunto l’accesso di carboidrati che sono presenti in molti alimenti industriali. Negli Stati Uniti sono maggiormente sensibilizzati su questa problematica, infatti esistono diversi cibi denominati GRAIN FREE (senza grano).
Come dicevamo prima, questi additivi che hanno la funzione di evitare l’ossidazione (irrancidimento) di quei grassi che vengono spruzzati a fine lavorazione sui croccantini per dare maggiore appetibilità e sulla loro qualità c’è da farsi molti dubbi.
Gli acidi grassi essenziali e importanti sono gli Omega-3 (più che gli Omega-6) e hanno ottime proprietà antinfiammatorie. Per questo è importante controllare che nei vostri mangimi c’è un’alta percentuale di Omega-3.
Se i grassi utilizzati nei mangimi sono alterati anche a causa della cottura e quindi di cattiva qualità, hanno un’azione proinfiammatoria. Per spiegare meglio se voi comprate delle perle di Omega-3 queste sono ben sigillate, lo stesso vale nel caso in cui l’olio è in forma liquido che va subito sigillato e messo in frigo perché l’azione dell’aria crea ossidazione.
Questi croccantini un volta che vengono spruzzati di questi acidi grassi devono essere poi trattati con sostanze che ne impediscono l’ossidazione altrimenti come farebbero a mantenersi per tanto tempo? Quando aprire un sacchetto sentirete un odore penetrante dovuto appunto alla presenza di questi acidi grassi che vengono spruzzati. Una volta aperto entra quindi l’ossigeno e inevitabilmente si crea una sorta di irrancidimento e più il tempo passa e più questo mangime ha un cattivo odore.
Allora come fanno a preservare questi acidi grassi? Devono aggiungere per forza qualcosa, cioè gli antiossidanti che ovviamente non sono delle vitamine.
Spiegheremo in un successivo articolo cosa possono provocare queste sostanze (cercate su Google le sigle BHA, BHT, E320, E321) e come iniziare una dieta BARF per il vostro cane.
Un consiglio immediato: utilizzate mangimi che non contengano cereali definiti appunto “grain free” (70% Proteine, animali , 30% Frutta e verdura, 0% Cereali)
L’alimentazione cruda ha sicuramente dei vantaggi rispetto a quella cotta, perché in questa abbiamo la presenza di enzimi vitali, sopratutto la presenza di una carica vitaminica e minerale che invece con il calore viene distrutta.
Per questo motivo dove si usa un’alimentazione cotta è necessario integrare quelle sostanze che vengono appunto distrutte con il calore.
Su questa alimentazione BARF si è scritto molto ma è importante non generalizzare ma vedere caso per caso e capire se il proprio cane può avere alcuni cibi crudi perché ogni soggetto è un caso che va prima analizzato magari con l’aiuto di un bravo veterinario.
Ogni soggetto è un caso a se. Ci sono ad esempio anche alcuni soggetti che vomitano il cibo crudo, come alcuni gatti che se gli viene dato del pesce crudo lo vomitano perché hanno un pancreas molto ammalato, che è stato stressato per anni e non ha più la capacità di assimilare quel determinato cibo, oppure dei soggetti che sono diventati intolleranti nei confronti di un alimento.
La dieta BARF quindi va seguita passo passo e il proprietario deve appuntare ogni giorno l’alimento che somministra al proprio cane o al proprio gatto e deve osservarlo.
Quali sono i sintomi di un’intolleranza? Come capire se quel cibo viene più o meno tollerato dal nostro cane?
Le prime manifestazioni sono quelle esteriori ad esempio un’aumento della mucosità (congiuntivite), una secrezione degli starnuti più insistenti, un leccamento più frequente delle estremità, fenomeni diarroici, reflusso gastroesofageo che è molto caratteristico (quando il cane mastica a vuoto) dovuto a una risalita dei succhi gastrici dallo stomaco. Queste situazioni molto spesso ricadono in un fenomeno di intolleranza.
Ecco perchè gli alimenti che vengono utilizzati, nel caso producano queste situazioni, devono essere eliminati dalla dieta.
Questa dieta, se fatta bene con la giusta integrazione di aminoacidi nel caso in cui, a causa di intolleranze, alcuni cibi vengano cotti, porta sicuramente dei benefici al nostro cane. Molti di questi aminoacidi presenti nell’alimentazione a crudo vengono distrutti con la cottura come la Taurina che è fondamentale per mantenere una buona muscolatura del cuore e la sua mancanza può essere responsabile di cardiomiopatie ipertrofiche e dilatatorie che sono l’espressione proprio di un’insufficiente integrazione di aminoacidi.
Nei mangimi industriali per sopperire a questa mancanza vengono aggiunti gli aminoacidi come la Taurina, ma il problema è che spesso sono aminoacidi di bassa qualità e non certo paragonabili a quelli presenti nel dieta a crudo.
Inoltre bisogna evitare di utilizzare mangimi industriali che hanno l’aggiunta di additivi alimentari che hanno una risposta negativa nel tempo.
Additivi che vengono accumulati nel tempo e si sommano ad altre intossicazioni sopratutto quelle dovute agli antiparassitari, eccesso di vaccinazioni.
Tutto questo elementi negativi nel tempo non fanno altro che andare a alterare quella linea immunitaria con una prevalenza di TH2 rispetto a TH1 che è il punto fondamentale di una ridotta sorveglianza immunitaria e quindi una maggiore predisposizione alle neoplasie.
Chi vuole avvicinarsi a questo tipo di dieta BARF deve capire i motivi spiegati sopra per cui si dovrebbe eliminare tutto ciò che è industriale (additivi, conservanti, aromatizzanti) e prediligere un’alimentazione quanto meno cotta possibile (al massimo una leggera sbollentata per alcuni carni o pesce).
Alla carne si devono aggiungere verdure che sono fondamentali con l’apporto di antiossidanti e ove indicato anche l’integrazione di alcuni aminoacidi, antiossidanti, vitamine e anche alcuni funghi medicati della microterapia per la prevenzione di molte malattie.
A questo l’aggiunta di Omega-3/Omega-6 di altissima qualità. Nel caso la loro qualità sia dubbia è meglio non usarli in quanto l’azione sarebbe proinfiammatoria e non antinfiammatoria.
Ripeto devono essere di altissima qualità e devono essere sottoposti a ultrafiltrazione altrimenti rischiano di contenere molti metalli pesanti, sopratutto quelli derivati dal pesce.
I più utilizzati sono oli di pesce e oli di salmone ma attenzione sempre alla qualità del prodotto che deve essere ultrafiltrato. Si possono utilizzare anche Omega-3/Omega-6 di origine vegetale come l’olio di lino che è ricco di questi acidi.
Migliorando l’alimentazione, migliora il sistema immunitario. Soggetti malati con problemi neoplastici, insufficienza renale o epatica si giovano di un’alimentazione naturale, priva di additivi, che ha la funzione di migliorare la funzionalità renale/epatica e sopratutto quello di riequilibrare il sistema immunitario, migliora la terapia, si riduce il dosaggio di molti farmaci in quanto l’organismo migliora più velocemente.