L’importanza del vostro ruolo di capobranco
È importante, a partire dal secondo mese di vita, che il cucciolo trovi il suo posto in una gerarchia. Ha bisogno di una struttura del genere per costruire la propria personalità.
Questa è la ragione per cui dovete obbligarlo regolarmente a tenere le distanze quando chiede le coccole. Non si può accettare tutto!
Non cedete sistematicamente ai suoi tentativi, per esempio quando vi porta la palla per giocare. Sappiate rifiutare, in modo che capisca che anche lui deve vivere la sua vita e che, comunque, siete solo voi a decidere qual è il momento giusto per giocare.
È molto semplice: se gli dite sempre di sì, quando vuole uscire, giocare, mangiare … non capirà che cosa succede il giorno che non potrete farlo.
Immaginate di rifiutare di giocare con lui perché quel giorno, in quel momento, non ne avete tempo: reagirà male e farà delle sciocchezze perché sarà confuso rispetto alle abitudini che gli avete dato.
Sin da piccolo deve capire che non siete sempre disponibili per lui, altrimenti ne farete un cane decisamente capriccioso ed esigente.
Per non cadere nella trappola, adottate un comportamento da capobranco. Nella mente dell’animale la cellula familiare è la replica esatta del branco.
L’umano viene percepito come un altro cane … purtroppo spesso l’umano considera il cucciolo come un bambino e non come un cane!
Il padrone si deve mettere nei panni del capobranco per affrontare i diversi problemi. Tocca a voi far rispettare un certo numero di regole.
Adottare un comportamento da capobranco
Sta sempre a voi la decisione di quali momenti concedere al gioco, alle coccole, alla passeggiata, ecc…
Se vi mostrate troppo permissivi, se coccolate un cucciolo e gli lasciate fare tutto quel che vuole dicendo che è un po’ come un bambino e che le cattive abitudini gli passeranno crescendo, senza correggere certi difetti di comportamento, il cane li farà comunque suoi.
Per farla breve, dovete considerare che a partire dal momento in cui il vostro cucciolo entra in casa vostra, siete voi a deciderete tutto per lui, dominerete la sua vita e, soprattutto, non dovrà verificarsi il contrario.
Per esempio, è su di voi che ricade il compito della spartizione del territorio. È il capobranco che deve fissare il posto del cane in casa. Gli concedete un posto preciso e lui dovrà rispettare la vostra decisione.
È importante non sistemarlo in un punto di passaggio, e soprattutto non a un “incrocio”, ma senza allontanarlo dal branco: farlo stare sotto una scala o in un angolino sarebbe un errore. Si sentirebbe innanzitutto isolato, poi rinchiuso, senza possibilità di fuga.
Pur senza avere un ruolo centrale, il cane è parte integrante del branco e deve essere trattato come tale. Dal momento in cui comincerete l’educazione, preparatevi a una sorta di braccio di ferro da cui voi dovrete, evidentemente, uscire vincitori.
A volte, da un giorno all’altro, sembrerà che il cucciolo abbia scordato quello che gli avete insegnato il giorno precedente. Effettivamente non è che se lo sia scordato, prova solo a vedere se l’avete scordato voi!
Quella che vi sembra una forma di testardaggine è una reazione naturale. È un po’ come se vi facesse la domanda: “Il mio padrone dà una reale importanza agli esercizi che mi impone di fare?”. Il cane ha bisogno di mettere alla prova il vostro comportamento. Ha bisogno di vedere fin dove potete arrivare per farvi rispettare … è una sfida giornaliera!
La pazienza è d’oro: il capobranco non perde mai la testa!
Non dimenticate mai che dovete rimanere calmi in qualsiasi circostanza: è il prezzo da pagare perché l’educazione abbia successo.
Non dovete sfogare le vostre crisi di nervi sul cane. L’educazione canina è prima di tutto un periodo dedicato all’apprendistato. Se non ne avete il tempo, non fate lavorare il cane…. è meglio così piuttosto che fare le cose male.
- è bene che il cucciolo socializzi durante le passeggiate con persone e altri cani
- il cucciolo deve fare il maggior numero possibile di esperienze: accettate di incontrare altri cani
- bisogna rivolgersi al cane con autorità…. ma non con atteggiamenti minacciosi
- prima si educa il cane e poi si può pensare ad addestrarlo: sono due momenti diversi della sua vita!
- il cucciolo deve avere un luogo fisso che rappresenta la sua cuccia!
- il cucciolo non deve mai dormire sul vostro letto!
Il cucciolo mette alla prova il vostro comportamento
Sappiate che sarà sempre alla ricerca della vostra debolezza che gli permetterà di non obbedire, e questo spiega il fatto che, regolarmente e per tutta la vita, rimetterà in questione l’ordine stabilito.
Spetta a voi mantenere la coesione fra animale e padrone. Fategli vedere che siete gentili, ma più testardi di lui! Che andate fino in fondo. Avere sempre l’ultima parola: ecco il vostro imperativo!
L’importante, nei primi tempi dell’educazione, non è avere dei risultati rapidi ma dimostrare che avete studiato e delineato perfettamente l’obiettivo che vi proponete. E che niente potrà distogliervi dal raggiungerlo.
Fondamentale in ogni branco in cui il cucciolo entra a fare parte che i componenti della famiglia, sopratutto i bambini, abbiano comportamenti coerenti con il cucciolo. Se non volete che il cucciolo salga sul divano o sul letto da adulto o quando sarà sporco, non lo dovrà mai fare nemmeno da cucciolo!
Il cucciolo così come un cane adulto non puo’ capire che oggi, magari, avete cambiato il copridivano o che siete vestiti per uscire, quindi non vi deve saltare addosso… in sostanza non lo deve mai fare!
Alcune persone “lavorano” con il cane in maniera confusa, senza sapere veramente cosa vogliono ottenere dal loro animale. È fondamentale quindi, e sin dalla prima lezione, che abbiate ben chiari i risultati che vi aspettate da lui.
Non “lavorate” mai con lui in modo approssimativo, con solo vaghi obiettivi e conoscenze poco approfondite. Il cane, se sente che non siete sicuri di voi, non ve la farà passare liscia.
Nella sua mente, un padrone che manca di fiducia in se stesso, può essere destabilizzato facilmente. Non lo teme perché non sente in lui un’autorità naturale. Peggio ancora, non lo rispetta.
A partire da quel momento ha il coltello dalla parte del manico e vi può far veramente impazzire! Quindi, per prima cosa dovete fissare degli obiettivi, attenervi a essi e sapere come raggiungerli.
In realtà l’obiettivo fondamentale è uno solo: arrivare rapidamente alla certezza che avere un cane è sempre un piacere e non un lavoro faticoso, accompagnato da vari motivi di inquietudine o di contrarietà.
Cosa vi aspettate, in realtà, dall’educazione? Poter andare a spasso dovunque con il cane senza essere infastidito, poterlo lasciare solo in casa senza che faccia danni, che non abbai fino a farsi sentire dappertutto, che non sia aggressivo né verso gli uomini né verso gli altri cani…
Ecco alcuni dei comportamenti più diseducativi e destabilizzanti per il cucciolo.
Permettere al cucciolo di dormire nella vostra stanza? MAI!
Mai e poi mai! Non bisogna assolutamente permettere al cucciolo di dormire nella camera da letto né la prima sera né le seguenti. L’atteggiamento che adottate sin dal primo momento fa già parte del vostro lavoro educativo.
Delle cattive abitudini prese il primo giorno si ripercuoteranno per tutta la vita del cane. Quello che il cane desidera e desidererà tutta la vita è di dormire vicino al padrone, poiché sarà abituato a vivere al suo fianco.
Osservate come si comporta un cane in uno spazio enorme: l’istinto di branco fa sì che resti sempre in una zona ristretta intorno al padrone. Per quanto riguarda il dormire in camera col padrone, il mio punto di vista è chiaro: ognuno deve restare al suo posto.
Il cane deve avere un luogo fisso che rappresenta la sua cuccia e non il vostro letto!
Bisogna che il cane capisca che casa sua si riduce alla sua cuccia o al suo angolo. Casa vostra è la vostra cuccia, prima di essere la sua!
Conosco persone, e sono sicuro che ne conosciate anche voi, che cominciano con il lasciare che il cane dorma in camera, ai piedi del letto, poi sul letto e alla fine nel letto. Ci sono addirittura coppie che non hanno alcun problema a far dormire il cane, di notte, fra loro!
Queste abitudini sono disastrose: il cane non ha più un punto di riferimento, si ritiene il padrone di casa, e la camera da letto e il letto diventano la sua camera e il suo letto, al punto che se qualcuno in famiglia si vuole avvicinare al letto, in alcuni casi il cane si mette a ringhiare: noi gli abbiamo insegnato (sbagliando) che è il suo territorio.
A questi risultati ci si arriva per debolezza, perché non si è avuto il coraggio di dire “NO” il primo giorno.
Al contrario, è normale vegliare sul nuovo arrivato, i primi giorni. All’inizio il posto dove dorme deve trovarsi vicino al padrone perché il cucciolo, regolato dall’istinto del branco, ha bisogno di stare vicino a colui che costituisce il nuovo branco.
Ricordiamo che il cucciolo aveva l’abitudine di addormentarsi e rannicchiarsi contro la madre. Arrivato a casa vostra, avrà naturalmente voglia di fare la stessa cosa, vi considera per quello che siete, in gran parte: un sostituto della mamma.
Mi direte che è molto difficile resistere alla tentazione di far dormire questa adorabile pallottola di pelo sul vostro letto, almeno i primi giorni. Senza contare il dispiacere di sentirlo piangere a qualche metro da voi, a volte per buona parte della notte, senza andare a vedere come sta.
Quanti nuovi padroni, animati in partenza dalle più ferme intenzioni e coscienti degli errori da non fare, hanno finito per “cedere” e scendere a patti con la regola che avevano comunque deciso di applicare.
Sapere quello che bisogna fare è una cosa, riuscire a farlo malgrado il sacrificio che comporta, è ben altro. Ma se c’è una regola da rispettare, è per ottime ragioni, come ho già spiegato.
Aggiungo che deve essere chiaro, sia per voi sia per il cucciolo, che l’uomo è un animale a due zampe, mentre il cane ne ha quattro. Quando siete stesi vicino a lui, siete esattamente alti come lui. Bisogna evitarlo, se volete che assimili i principi di base.
La pietà non è una buona consigliera
Pensate anche all’igiene: è sano, sarà sano, quando il cane avrà tre, sei anni, tenerlo nel letto con voi ogni notte?
Non credo proprio, e non lo credete nemmeno voi, ne sono sicuro. Allora, non cadete in trappola, facendo il contrario di quello che credete giusto per debolezza, se non per pietà. In materia di educazione, la pietà non è mai una buona consigliera.
Nel gioco non mostratevi mai troppo sottomessi con il vostro cucciolo, anche se resistere agli occhi dolci di un un labrador è assai difficile!
Quindi ricordate che:
- per un cucciolo, l’età migliore per entrare nella nuova famiglia è la decima settimana di vita
- il cucciolo deve fare quante più esperienze possibili fra il secondo e il terzo mese di vita. Così sarà più forte per affrontare i problemi della vita
- il cane non deve dormire nella camera da letto del padrone
- non dimenticate che siete voi il capobranco. Siate fermi e calmi.